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Ecco a voi l’intervista rilasciata da Gianfranco Cicchetti a My Football Social per la rubrica: “ L’agente nel pallone ”.
– Da quanti anni fa l’agente FIFA? Come é nata in lei questa passione che poi si é trasformata in professione?
Sono agente Fifa dal marzo 2003, dopo aver superato l’allora esame di abilitazione. Sono nel calcio già da qualche anno prima, dapprima come giornalista e poi come agente, seguendo quella che era una passione fin dall’età adolescenziale. Diciamo che è stato uno sbocco naturale, magari sono stato soltanto un pò precoce a livello di età.
– Quali sono le mansioni principali del suo lavoro?
Mi occupo principalmente di assistere e rappresentare i miei calciatori. Un lavoro quotidiano, h24, che svolgo con dignità, passione e tanto entusiasmo. Qualche volta vado anche al di fuori delle mie prerogative, andando a scovare in giro potenziali talenti o giocatori magari usciti fuori dal giro, ai quali dare un’occasione. Amo, quindi, fare il mio lavoro a 360 gradi.
– Cosa potrebbe consigliare ad un giovane che vuole fare questo lavoro?
Di armarsi di santa pazienza, di studiare, aggiornarsi, ampliare il proprio raggio di conoscenze, vedere tante partite e fare tanti chilometri. All’inizio è veramente dura, soprattutto se non hai mai fatto parte di quest’ambiente, che è molto diffidente verso i cosiddetti ‘estranei’ o ‘emergenti’.
– In Italia c’é spazio per nuovi agenti di calciatori? Ci sono nuove nazioni in cui il calcio é emergente nelle quali sarebbe produttivo lavorare?
E’ un mestiere molto difficile, al contrario di quanto qualcuno possa pensare. Nonostante in Italia ci siano tanti agenti (oltre il doppio o il triplo delle altre principali federazioni europee o mondiali), alla fine a controllare e operare sul mercato sono solo poche decine, che controllano i principali calciatori di A e B. E’ molto dura farsi largo, ma ovviamente non è impossibile. Io, ad esempio, ho fatto una lunga gavetta ma continuo ad aggiornarmi per apprendere e migliorare, gli esami veramente non finiscono mai. All’estero credo sia uguale se non peggio, visto che sono presenti grossi agenti catalizzatori, che nelle loro nazioni sono davvero molto potenti e importanti.
– Ci puó parlare di qualche giocatore che segue?
Ne seguo oltre una trentina, tra giovanili e prima squadra. Alcuni di questi sono in rampa di lancio per una carriera importante, altri sono affermati nelle loro rispettive categorie. Se dovessi fare un nome da seguire per il futuro vi farei quello di Dennis Iapichino, esterno sinistro svizzero classe ’90 della Robur Siena, arrivato in Italia in estate da semi-sconosciuto, per il quale mi sono avvalso della preziosissima segnalazione di Silvio Maglione, che lo conosceva da tempi non sospetti. Prevedo per lui un futuro in serie cadetta, a gennaio o giugno. Occhio poi a Alessandro De Vena, bomber del Melfi, e Felipe Curcio, mancino brasiliano della Fidelis Andria. A breve scaleranno posizioni sul mercato.
– Potrebbe consigliare qualche giovane di talento che a Suo avviso ha ottime capacità per emergere?
Danilo Giacinto Ventola, centravanti classe 2000 dell’Ascoli, già autore di 6 reti tra Primavera e U17 e fresco di convocazione nella Nazionale U17 del ct Bigica. E’ una mia scoperta, farà strada.
– Cosa ne pensa di My Football Social come social network che permette a calciatori,agenti,osservatori,allenatori ecc…di crearsi una propria rete contatti e pubblicizzare il proprio profilo a livello internazionale.
Lo considero un ottimo strumento per gli addetti ai lavori per allargare i loro orizzonti, stringere nuovi contatti ed avere nuove opportunitài professionali. E’ un’idea che promuovo in pieno e che mi sento di approvare in pieno. Complimenti ad Alessandro Colazzo che ha avuto questa brillante idea.
